In occasione dell’annuncio dell’imminente cerimonia di intitolazione del Teatro Metropolis a Ciccio Tornello in programma il 29 e 30 giugno e con l’avvicinarsi dell’estate il ricordo del nostro collega fraterno comincia a farsi intenso e bruciante: abbiamo incontrato Dario Filippi, founder e Presidente di Samarcanda, per comprendere meglio il significato di questo gesto commemorativo che unisce le due “famiglie professionali” di Ciccio: Samarcanda e il Voi Tanka Village.

Presidente, una domanda intima che parte dal giorno più triste: l’ultimo saluto a Ciccio e il tuo discorso dall’altare. Un momento di massima commozione e la promessa che lui sarebbe stato sempre insieme a noi. Da quel momento qual è il tuo dialogo con Ciccio?

Ci sono dei momenti che assomigliano a quelli vissuti insieme a lui: una considerazione di lavoro, un’idea di prodotto, un pettegolezzo divertente, che capitano oggi nel quotidiano con qualcuno che non è lui ma che mi riportano il pensiero a lui e mi piace immaginare ciò che lui avrebbe fatto o detto. Questo è il modo che ho per sentire ancora la sua voce. Non sarà facile senza di lui ma so che la stagione andrà bene e quando chiuderemo il Tanka, ad ottobre, saprò dove rivolgere il mio sguardo e dove lanciare in cielo il mio grazie immenso per il suo aiuto e per la sua protezione.

Come è nata l’idea di lasciare il nome di Ciccio, per sempre, nel luogo che meglio lo ha rappresentato come artista e uomo Samarcanda?

Non è un’idea, ma un atto dovuto chiamare la casa con il nome di chi l’ha onorata, vissuta, amata e illuminata tutte le sere. Quell’omone nel mezzo di quel piccolo palco riempito di simpatia, bellezza e sicurezza. La padronanza e la genialità nel fare in modo che ogni suo gesto, ogni sua espressione, il suo siciliano estremizzato arrivavano al cuore di chiunque occupava la sedia di quel teatro. Ogni ospite riceveva in egual misura il suo sguardo serio o sornione o sorridente. Poteva permettersi di prendere in giro chiunque come nessun altro aumentando sempre di più la sua simpatia. Aveva e distribuiva un pezzo di cuore a ciascun presente in ogni sera fino ad arrivare allo scherzo di una sorta di benedizione e forse quasi quasi ci si credeva pure. Per me è stato un Santo e se ora lui mi benedisse sul serio dal cielo sarebbe il regalo più grande che possa farmi.

Hai dichiarato che l’idea di intitolare a Ciccio il Teatro Metropolis è sorta “per acclamazione” del suo popolo del Tanka. Quale eredità artistica e umana ha lasciato Ciccio fra i suoi colleghi e gli ospiti?

La capacità di arrivare al cuore di tutti con qualunque pretesto, un comunicatore d’eccellenza con risultati eclatanti senza bisogno di niente ma solo della sua persona. Un conduttore di uomini capace di compattarli, emozionarli e farsi amare da tutti. La sua attrazione sui ragazzi andava oltre ogni confine, oltre l’azienda stessa, oltre il Tanka; i suoi ragazzi erano suoi e loro erano per lui. L’idea di dedicare a Ciccio il teatro Metropolis è stata fortemente desiderata non solo da tutto il “mondo Samarcanda” ma da molti ospiti affezionati e dalla direzione Voi Hotels.

Che sensazioni ti aspetti di vivere in quei 2 giorni sicuramente molto emozionali?

Sarà difficile ma un onore per me salutarlo in pubblico al microfono. Sarà difficile senza di lui ma gli faremo tutti gli onori che merita. Vorremmo fare in modo che ci siano anche momenti fluidi, dove il clima dovrà assomigliare a quello che sapeva creare Ciccio nel suo ricordo e nel suo onore. Sono stato il suo capo e gli ho insegnato molti tecnicismi ma lui ha insegnato a me valori e sistemi per guardare oltre ciò che io ho sempre considerato un limite. Mi ha insegnato che non esiste la frase “non si può” ma c’è sempre una soluzione perché  “niente ci fa” (come diceva sempre lui). Il mio vero rimpianto è che l’ho capito ora che lui non c’è più ma mi piace immaginare che lui possa leggere queste frasi così che le possa dire ai suoi angeli joyner del cielo. Ora avrà già preparato la nuova commedia con la sua squadra del villaggio turistico celeste e sono sicuro che nei testi ci avrà infilato un bel po’ di siciliano.

Il giorno dopo la fine dell’evento, Ciccio continuerà a rimanere accanto al nostro lavoro quotidiano: ci sono in programma altre iniziative per continuare a ricordarlo?

Sì, una molto importante. Istituirò il premio Ciccio Tornello che sarà assegnato alla persona di Samarcanda che durante la stagione sarà riuscita ad arrivare al cuore del maggior numero di persone possibili tra animatori ed ospiti. Affiancherà il premio Franco Molon per l’innovazione e vorrò che siano chiamati i due vincitori sul palco e chiederò che sia fatto a loro un applauso comune mentre si abbracceranno perché rappresenteranno due “grandi” della storia di Samarcanda